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Sillabo di riferimento per il livello A1
Schede primarie
Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2:
Livello A1
A cura degli Enti certificatori dell’italiano L2
Hanno collaborato:
Serena Ambroso, Massimo Arcangeli, Monica Barni, Giuliana Grego-Bolli, Eleonora
Luzi, Paola Masillo, Franca Orletti, Lorenzo Rocca
Questo Sillabo A1 ha lo scopo di creare, in chi si accinge a realizzare prove di valutazione, la necessaria consapevolezza delle varie fasi da seguire. È dunque finalizzato al confezionamento di uno strumento di misurazione di qualità, in grado di valutare e attestare le competenze d’uso dell’italiano realmente possedute da un candidato con competenza di livello A1 in un determinato momento. La prova, come vedremo in seguito (cap. 3), deve pertanto prevedere item finalizzati alla misurazione per quanto possibile congiunta di tre competenze: linguistica, sociolinguistica e pragmatica. Il fatto che il QCER sia impostato sull’agire linguistico invita il valutatore a sfruttare positivamente la triplice relazione che vi è tra parlante, azioni e strategie, nonché tra le conoscenze e i testi. In altre parole il valutatore deve sapientemente cogliere tale interazione, ricreando contesti d’uso che siano quanto più vicini alla realtà e che corrispondano ai domini e agli ambiti relativi a ciascun livello e propongano compiti reali e conformi a quanto indicato dal QCER.
È bene ricordare che il livello A1 viene definito nel QCER come “livello di contatto” (o breakthrough level) e che, insieme al livello A2, costituisce la prima fascia di competenza definita elementare o di base. Il QCER presenta la descrizione dei livelli di competenza attraverso “descrittori” specifici per ciascuno dei sei livelli di competenza ricordati nella Premessa (par. 1.1.), i quali, in modo sintetico ma quanto più possibile esauriente, specificano cosa i parlanti non nativi
che hanno raggiunto quel determinato livello di competenza in una L2 “sanno fare” quando usano una L2 in riferimento alle:
a. capacità di ricezione di usi scritti e parlati della lingua, di interazione (con altri, in forma soprattutto parlata), di produzione di testi parlati e scritti;
b. strategie impiegate nella realizzazione delle attività comunicative, articolate a loro volta in tre fasi: i) pianificazione dell’azione; ii) equilibrio delle risorse e compensazione delle carenze; iii) controllo dei risultati e riparazione;
c. conoscenze linguistiche, pragmatiche e sociolinguistiche.