Se è una rivoluzione

di Raniero La Valle - Sono soggetti rivoluzionari perché non dicono, ma fanno, mettono in gioco i loro corpi, usano mani e piedi, lottano per la vita dando la vita, perseguono un fine che se raggiunto non vale solo per loro, ma per tutti, perché ne verrebbe un mondo diverso e magari questo fine sarà raggiunto per altri, non da loro. Per questo sono rivoluzionari, e sono non violenti perché non mettono in questione il sistema con le armi, ma ne svelano l’ottusità e ingiustizia col semplice muoversi, andare, sfidare il mare ma anche le torture e i lager. Fanno obiezione di coscienza a un mondo che non li vuole.
Raniero La Valle | 23 giugno 2018 |

Guida ai percorsi di PreA1

 

Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020
Progetto CIVIS V, Cittadinanza e Integrazione in Veneto degli Immigrati


 

GUIDA AI CORSI DI LIVELLO PRE A1


Indicazioni utili alla progettazione, alla gestione e alla valutazione dei percorsi
di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana a livello pre-A1
a cura di UCRIDA - VENETO
Unità di Coordinamento Regionale per l’Istruzione degli Adulti

Rokhaya

Spararono a suo marito 7 anni fa, oggi perde il nuovo compagno allo stesso modo.
L’incredibile e sfortunato destino di Rokhaya, senegalese vedova di Samb Modou ucciso nella strage di piazza Dalmazia a Firenze sette anni fa. E oggi vedova di Idy Diene, ucciso  a colpi di pistola sempre a Firenze

06 marzo 2018

FIRENZE - Il destino sembra essersi accanito su di lei, vittima indifesa della follia degli uomini, donna impotente di fronte alla guerra del fato. Rokhaya Mbengue, signora senegalese di circa 40 anni, è la vedova di Modou Samb, senegalese ucciso nella strage fiorentina di piazza Dalmazia, sette anni fa. Negli anni, dopo una profonda sofferenza, era riuscita a ripartire, rifarsi una vita. Proprio nei giorni scorsi aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Il comune di Firenze e la Caritas l’hanno sempre sostenuta.

Jedek - La lingua dello scambio e della condivisione

 

Jedek - La lingua dello scambio e della condivisione


Nella comunità in cui si parla Jedek  non c'è quasi nessuna violenza interpersonale, incoraggia consapevolmente i propri figli a non competere, e non ci sono leggi o tribunali. Non ci sono nemmeno professioni, ma tutti hanno le competenze richieste in una comunità di cacciatori-raccoglitori. Questo stile di vita si riflette nella lingua. Non ci sono parole indigene per le occupazioni o per i tribunali, e nessun verbo indigeno per indicare la proprietà come prendere in prestito, rubare, comprare o vendere, ma c'è un ricco vocabolario di parole per descrivere lo scambio e la condivisione.
 

Macerata, 7 febbraio 2018



''Noi abbiamo fiducia in voi e vi aspettiamo: andremo avanti e lo faremo insieme. Come è giusto che sia e come tutti gli uomini e le donne del mondo dovrebbero fare.''
La lettera della professoressa del CPIA di Macerata e della classe ai suoi studenti stranieri che non vanno più a scuola per paura dopo l'attentato razzista del 3 febbraio

e-learning

 

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Unità d'apprendimento di livello A1
realizzata con tecnologie open source per l'editor e la produzione di attività didattiche interattive.

Migrazioni e clima: la lezione dell'Ottocento

I cambiamenti climatici furono tra le cause delle carestie e della povertà dell'Europa del XIX secolo, e sono stati perciò determinanti per alcune delle ondate migratorie negli Stati Uniti.

Le migrazioni legate al cambiamento climatico non sono quindi un fenomeno recente e neppure del remoto passato. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista “Climate of the Past” secondo il quale le migrazioni del XIX secolo dalla Germania sud occidentale agli Stati Uniti - dove oggi i cittadini di origine tedesca costituiscono il maggiore gruppo etnico della nazione, con 50 milioni di persone,  tra cui personaggi famosi come il presidente Trump - ebbero tra le loro cause principali le alterazioni del clima.

APPRENDERE IN RELAZIONE

Il toolkit (disponibile in sette lingue) è stato sviluppato dal Consiglio d’Europa per sostenere gli Stati membri nel loro impegno ad affrontare le sfide poste dai flussi migratori, in forte crescita rispetto agli anni precedenti. È stato realizzato come parte del progetto Integrazione Linguistica dei Migranti Adulti (ILMA), nell’ambito del più importante programma di politica linguistica del Consiglio d’Europa.

Concepito per fornire assistenza alle organizzazioni e in particolare ai volontari che offrono supporto linguistico ai rifugiati adulti si presenta come indicazione per chi, nell'associazionismo ma anche nelle scuole, nella società civile in generale, vive il momento del primo approccio con giovani adulti e gruppi familiari migranti di primissimo arrivo, suggerendo strategie efficaci di comunicazione e fornendo strumenti che aprano alla comprensione reciproca, attivino e sviluppino la relazione che è alla base dell'apprendimento linguistico e della interazione delle culture.

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